Ventisei aule, sedici laboratori di fisica ed informatica, due sale per le tesi e altre due adibite allo studio. E ancora, 70 studi per i docenti, 6 sale riunioni, una mensa con oltre 175 posti, bar, uffici, una palestra e 10mila metri quadri di verde. Sono i numeri di Cattolica 2, la nuova sede dell’Università Cattolica di Brescia, che verrà realizzata nel giro di un paio d’anni a Mompiano, nella zona nord ella città. 

L’atteso annuncio dell’imminente riqualificazione degli edifici dell’ex Seminario diocesano acquisito nel 2009 dalla Diocesi è stato dato ufficialmente dal rettore Franco Anelli in occasione del Dies Academicus, martedì 13 marzo. 

A rendere il progetto del Campus ancora più puntuale, è anche la crescita costante delle immatricolazioni – che ha registrato quest’anno un + 6% - e l’esigenza di ampliare l’offerta formativa per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro inserito in un contesto sempre più globale. A breve, infatti, la facoltà di Scienze politiche e sociali avvierà un nuovo corso di laurea magistrale in “Gestione del lavoro e comunicazione per le organizzazioni – curriculum in Gestione delle Organizzazioni nei sistemi globali (GEOR)”, a completamento del percorso triennale già attivo. Il nuovo corso avrà l’obiettivo di fornire gli strumenti cognitivi e le competenze disciplinari necessarie alla gestione dei processi, oggi profondamene rinnovati sullo sfondo di un mercato globale, che caratterizzano la vita di organizzazioni e imprese che, pur essendo inserite in sistemi locali e nazionali, devono interfacciarsi con i processi derivati dall’internazionalizzazione 

Il rettore è poi passato a svolgere un’appassionata riflessione sull’”utilità”, ovvero sulla funzione dell’università oggi. 

«L’università è sempre stata la soglia d’accesso alla classe dirigente, ma ora si è realizzata una svolta antropologica che attiene al ruolo della conoscenza e dei detentori di essa nella società”. Anelli cita la nuova Costituzione Apostolica “Veritatis Gaudium” in cui “Papa Francesco, riferendosi all’insegnamento della teologia, parla della necessità di un dialogo tra questa e le scienze laiche; e insieme di leadership che indichino strade con spirito di servizio. Come dire che “la classe dirigente che le università non possono rinunciare a formare non è la classe dei potenti ma quella di coloro che possiedono gli strumenti culturali per affrontare i problemi». 

Dopo la prolusione del rettore, ha preso la parola il nuovo vescovo di Brescia monsingnor Pierantonio Tremolada, che a inizio mattinata aveva presieduto la celebrazione eucaristica. «Ci vuole speranza. Le nuove sfide ci fanno sentire impreparati eppure sono fondamentali, e il pensiero, accompagnato da un lettura riflessiva della realtà, ci deve aiutare a trovare la speranza» ha auspicato il vescovo. 

E’ toccato al preside della facoltà di Scienze politiche e sociali, Guido Merzoni, pronunciare la lectio dal titolo “Orientarsi nel cambiamento d’epoca: scenari globali, sfide e opportunità per lo sviluppo”. Una suggestiva relazione che espone alcune dimensioni critiche del cambiamento in atto: dall’incremento della disuguaglianza economica alla crisi dei sistemi politici delle democrazie rappresentative fino alla destrutturazione delle relazioni sociali tradizionali. 

Un’attenzione al territorio e al suo tessuto imprenditoriale è emerso anche dalle parole del sindaco Emilio del Bono. «Da sempre il ruolo e il contributo della Cattolica alla città sono di enorme importanza. In queste aule si formano i professionisti e i cittadini del domani. La funzione pedagogica di questa antica istituzione è imprescindibile: forte della tradizione che rappresenta e, al contempo, in grado di dare costante dimostrazione della capacità innovazione e di vivacità della sua proposta» ha sottolineato il primo cittadino. 

Tra le novità di prestigio che hanno scandito la giornata del Dies Academicus anche l’annuncio delle prima cattedra Unesco assegnata alla Cattolica, in particolare proprio alla sede di Brescia, e dedicata a “L’educazione per lo sviluppo integrale dell’uomo e per lo sviluppo solidale dei popoli”. Nata dalle sollecitazioni dell’Enciclica Populorum Progressio di Paolo VI e dalla tradizione d’impegno negli ambiti dell’educazione e della cooperazione internazionale che caratterizza il territorio bresciano,essa perseguirà gli obiettivi indicati dal “World Education Forum”.