di Sara Minoia *
Mi sono iscritta al programma per gioco, poi ci ho creduto con tutta me stessa. Ho gioito quando sono stata selezionata. Ho pianto quando ho dovuto salutare casa. Ma su quel volo Milano-Parigi ho sentito che stavo “diventando grande”. I primi due giorni volevo tornare a casa. Quando ho chiuso per l’ultima volta la porta della mia casa di Rue Chabaud con la valigia in mano, l’ho fatto con le lacrime agli occhi e il groppo in gola, pensando che per quanto belli, travolgenti, emozionanti erano stati quei mesi avrei voluto rimanere ancora un po’, per godermi ancora quell’esperienza unica e irripetibile, che solo una volta nella vita ti capita, e che per sempre rimarrà nel cuore.
L’Erasmus significa crescere. Significa per la prima volta trovarsi soli davanti al mondo e dover tirare fuori tutta la tenacia, la forza, lo spirito che hai dentro. Significa conoscere le persone, e farsi conoscere, per quello che realmente sono, senza filtri, senza preconcetti, senza distinzioni di razza, religione, lingua, modo di vestire, modo di pensare. Le amicizie che nascono durante questa esperienza sono vere e sincere: io ho trovato una famiglia e porterò ognuna delle persone che ho conosciuto sempre nel cuore. Lontano da casa impari a dare valore alle cose giuste, impari cos’è la vera mancanza di qualcuno, impari cosa significa avere il sostegno di chi ti vuole bene.
L’Erasmus significa sentirsi a casa in un Paese che non è il tuo e scoprire che i francesi camminano davvero con la baguette ancora calda sotto al braccio. Scoprire che gli italiani parlano anche con le mani e prima d’ora non te ne eri mai reso veramente conto. Scoprire che fuori dall’Italia non esiste lo Spritz e nemmeno l’aperitivo e fare fatica ad accettarlo.
L’Erasmus ti cambia la vita perché cambia te. Cambia il modo di vedere il mondo, di guardare chi ti cammina di fianco, di pensare al diverso, di amare ciò che ti circonda.
L’Erasmus ti catapulta completamente fuori dalla tua comfort zone, e per questo è la cosa più bella che ti possa capitare a vent’anni.
* 25 anni, di Codogno (Lo), corso di laurea magistrale in Food marketing e strategie commerciali, interfacoltà Economia e Giurisprudenza – Scienze agrarie, alimentari e ambientali, sede di Piacenza