Sono arrivata di sera alla mia residenza, gli Stamford Street Apartments. Il giorno dopo iniziavano le lezioni del mio Summer Program al King’s College e mi trovavo già fianco a fianco con studenti americani, cinesi, indiani, sudafricani.

Il corso cui ero iscritta, “International Business”, era strutturato in tre grandi blocchi: una settimana sarebbe stata più di Marketing Internazionale e avrei dovuto preparare una presentazione su un progetto di internazionalizzazione di un’azienda e un prodotto a nostra scelta (il mio gruppo sarebbe stato composto da tre cinesi, un americano, un italiano e me). 

La seconda settimana ci saremmo concentrati su tematiche più politiche e sociali: abbiamo discusso di Brexit, dei pro e contro della globalizzazione e abbiamo spesso preso parte a dibattiti in cui ho potuto mettere alla prova la conoscenza dell’inglese e la mia cultura generale.

La terza settimana sarebbe stata più improntata alla finanza e ai mercati dei capitali internazionali, argomento che sarebbe stato oggetto anche del nostro test finale. Personalmente ho gradito più questi ultimi argomenti, perché più vicini alle mie inclinazioni e ai miei studi. Tuttavia ho anche apprezzato molto i dibattiti organizzati nelle lezioni del mattino della seconda settimana, perché mi hanno consentito di approfondire la mia conoscenza su argomenti di attualità e di imparare ad esporre un’argomentazione a voce in maniera convincente. Ritengo che il gruppo di lavoro della prima settimana sia stato invece una buona spinta per intrattenere relazioni non solo con il gruppo di italiani che dall’Università Cattolica era giunto con me a Londra. 

Nelle settimane di permanenza al King’s ho conosciuto anche studenti di altri corsi, ho approfittato della mensa e dei luoghi di studio usandoli anche come spazi per incontrare persone nuove e sono rimasta sorpresa nel vedere quanto tutti stessero vivendo questa esperienza di studio in primis come un’esperienza di vita. 

Nelle ore libere e nei weekend, ho camminato per le sale di alcuni tra i più interessanti musei del mondo (il British Museum, la National Gallery, il Tate Modern Museum, il Victoria and Albert Museum, il museo di Storia Naturale di Londra) ho visitato i luoghi più caratteristici della città (la Tower of London, il London Bridge, Westminster Abbey, la House of Parliament) e ho potuto ammirare Londra nella sua interezza grazie al London Eye e alle lunghe camminate per il Waterloo Bridge dal quale vedevamo lo stesso London Eye anche tutte le mattine, andando a lezione a Strand. La città si è sicuramente dimostrata all’altezza delle aspettative. 
 
Le sere trascorse a Londra sono state una buona occasione (per me e per altri miei amici italiani) per frequentare gli studenti stranieri e condividere idee, ciascuno la propria cultura e anche pasti tipici dei propri paesi di origine. Abbiamo provato il cibo indiano, messicano e inglese, ma soprattutto ciò che molti nostri compagni stranieri hanno apprezzato sono state pasta e pizza, sia preparate da noi che consumate in uno dei tanti ristoranti italiani di Londra. Uno degli aspetti che più abbiamo apprezzato di Londra è stato per l’appunto la sua totale apertura a differenti culture e nazionalità, il che ha coronato la nostra vacanza rendendola ancora più internazionale.            

Per me il King’s College è stato l’occasione di mettermi in gioco, di mettermi alla prova, di dimostrare le mie capacità e nel contempo di apprendere sia mediante le lezioni, tenute da insegnanti competenti e interessati, sia mediante lo scambio di idee e di informazioni che mi è stato possibile realizzare con gli studenti stranieri. In seguito a questa esperienza, non escludo più, un domani, la possibilità di un futuro lavorativo all’estero o di tornare in Inghilterra per conseguire un master. Sono rimasta molto soddisfatta di quanto mi abbia allargato gli orizzonti frequentare l’università a Londra e sento di dover consigliare il Summer Program a tutti i miei compagni di università, in quanto questo è il momento della nostra vita più adatto per partire e fare esperienze che lasciano il segno. 

* 23 anni, di Savona, secondo anno della laurea magistrale in Management per l’impresa, facoltà di Economia, campus di Milano