di Marta Zidda *

Il volontariato mi è sembrato l'occasione giusta per soddisfare il mio desiderio di vivere un'esperienza all'estero che fosse in linea con il mio percorso di studi in Medicina. Per questo ho scelto il programma di “Healthcare and health education” in Tanzania, nell'ambito del progetto International Volunteering. Ho trascorso un periodo di quattro settimane a Monduli, un piccolo villaggio nel nord, dove fin da subito mi sono sentita accolta come a casa.

Durante la prima settimana il programma prevedeva la possibilità di partecipare alla “culture week”, cinque giorni dedicati alla scoperta del nuovo Paese che nella mia esperienza si sono rivelati un tempo prezioso, fondamentale per orientarmi, per adattarmi ai nuovi ritmi, iniziare a comprendere la cultura tanzaniana e per conoscere sia gli altri volontari che il team dell'associazione che ci ha supportato e accompagnato durante tutto il percorso.

Dalla seconda settimana sono iniziate le attività di volontariato che ho svolto presso il “Levolosi Health Centre”, ospedale situato ad Arusha, città distante circa un'ora di bus dalla nostra residenza a Monduli.

Essendo una studentessa del primo anno questa è stata per me la prima esperienza in ospedale: avevo tutto da imparare e mi sono completamente messa a servizio del personale locale che mi ha dato la possibilità di osservare il loro lavoro e apprendere. 

Le giornate in ospedale sono sempre state intense e interessanti. Noi volontari siamo stati accolti e guidati dal personale locale che si è dimostrato sempre disponibile a rispondere alle nostre domande e ad accompagnarci nelle attività quotidiane che svolgevamo in base alla nostra preparazione e conoscenze con un grado di autonomia crescente. 

Non sono mancati i momenti difficili come il confronto con la sofferenza e il dolore dei pazienti o con la fatica di medici e infermieri che si trovano a operare in condizioni spesso inadeguate e con mezzi insufficienti ma che comunque si impegnano per svolgere al meglio il loro lavoro. Sono stati tanti anche i momenti emozionanti come vedere i pazienti affezionarsi a noi volontari e dispiacersi per la nostra partenza, assistere a un parto o entrare per la prima volta in una sala operatoria, tutte esperienze importanti per me, sia come studentessa che come persona.

Questo mese di volontariato è stato una bellissima palestra che mi ha permesso di imparare tantissimo su di me e sul Paese che mi ha ospitato, ho potuto vivere in una realtà diversa che mi ha insegnato nuovi modi di pensare e nuovi approcci alla vita quotidiana, ho visitato luoghi stupendi e avuto l'occasione di conoscere tantissime persone nuove, dagli abitanti del posto al team dell'associazione fino a volontari da tutto il mondo con i quali sono nati amicizie che continueremo a coltivare nel tempo. 

Il tempo trascorso in ospedale, infine, ha confermato la passione per i miei studi e le aspirazioni per il futuro.

* di Olmedo (Ss), iscritta al secondo anno del corso di laurea in Medicina e chirurgia, facoltà di Medicina e chirurgia, campus di Roma