Un’#altraestate all’insegna della solidarietà. Questo hashtag ha accompagnato i numerosi studenti che nel corso da luglio a ottobre hanno vestito i panni da “volontari” nell’ambito del Charity Work Program. Giunto alla sua nona edizione, il programma di volontariato internazionale dell’Università Cattolica ha assegnato 45 scholarship della durata di 3-8 settimane a studenti e a laureati iscritti a dieci delle dodici facoltà dell’Ateneo.
Il Charity Work Program è il programma promosso dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (Cesi), che, grazie a fondi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, offre l’opportunità di vivere un’esperienza di volontariato nei Paesi in via di sviluppo ed emergenti in cui l’Ateneo ha all’attivo partnership e collaborazioni.
Come dimostrano molti dei racconti di viaggio raccolti in questa pagina, il programma permette di sviluppare, insieme alla crescita personale, anche competenze professionali che fanno bene al Cv. Lo denota il progressivo aumento nel corso degli anni sia delle scholarship sia delle richieste di partecipazione degli studenti: nel 2017 hanno preso parte alle selezioni 235 studenti provenienti da tutte le facoltà e da tutte le sedi dell’Università Cattolica.
Per questo il Charity è stato modulato in modo da fornire un percorso coerente con gli studi: numerose destinazioni sono aperte solo a studenti di specifiche facoltà, privilegiando percorsi collegati alle discipline insegnate in Ateneo. In alcuni di questi casi, per offrire un’esperienza più completa, il periodo di permanenza all’estero è stata di due mesi. Secondo il professor Roberto Cauda, direttore del Cesi, «la solidarietà è un bene prezioso che va coltivato fin da studenti. Il Cesi, attraverso il Charity Work Program, ha voluto investire nella cultura della solidarietà, che si caratterizza per essere “contagiosa”, promuovendone la diffusione tra gli studenti delle diverse facoltà dell’Ateneo».
Tra le novità di quest’anno il maggior numero di destinazioni a disposizione degli studenti e nuove partnership con Ong e Onlus che lavorano in Africa, Asia e Sud America. È stato potenziato inoltre l’allargamento del programma a neolaureati e iscritti a master, dottorati e scuole di specializzazione.
Per gli studenti iscritti alle facoltà di Psicologia o Scienze della formazione erano previste destinazioni in opere sociali come centri per la diagnosi precoce e la riabilitazione di bambini con ritardo mentale, problemi nello sviluppo motorio, del linguaggio, cognitivo-comportamentale e sordità congenita in Bolivia presso la Fundación Mario Parma, a La Paz.
Per la facoltà di Scienze politiche e sociali era garantito un periodo di assistenza al Centre de Promotion Sociale (Cps), sede principale del Coe, in Camerun, che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo umano, culturale e spirituale della popolazione locale, finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e alla promozione dei diritti dell’uomo.
Per quanto riguarda Scienze agrarie, alimentari e ambientali era previsto un soggiorno all’Universidad Católica Sedes Sapientiae di Lima all’interno della facoltà di Ingegneria agraria con lo scopo di rispondere alle esigenze di un contesto globalizzato e di soddisfare il crescente sviluppo dell’agricoltura nel Perù.
Infine, gli iscritti alla facoltà di Medicina e Chirurgia hanno affiancato i medici nell’attività ambulatoriale del Benedict Medical Center di Kampala in Uganda, per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione della zona e promuovere l’accesso alle cure da parte delle persone bisognose con particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle persone affette da malattie croniche.
Con l’obiettivo di offrire questa opportunità a un numero sempre maggiore di studenti, quest’anno il Cesi ha promosso, per la prima volta dall’avvio del progetto nel 2009, un’edizione invernale del Charity Work Program. Nel mese di febbraio 2018 due studentesse iscritte alla facoltà di Scienze della formazione si recheranno a Shire, in Etiopia, dove affiancheranno gli insegnanti della scuola gestita dalla Missione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida. Perché la solidarietà e la cooperazione non si fermano mai.