Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Giovanni (Gv 11,19-27)
Ascolta "Come udì che veniva Gesù, gli andò incontro" su Spreaker.
Si è fatto attendere Gesù, non è accorso subito quando Marta e la sorella Maria l’hanno mandato a chiamare. Erano certe che avrebbe aiutato il fratello a superare la malattia, ma Lazzaro è morto. E ora, solo ora, viene Gesù.
Marta non appena sente che Gesù sta venendo, però, gli va incontro. Non indugia nella casa del pianto, non lascia che depressione e sfiducia blocchino quella sua caratteristica indipendenza, che la porta a prendere le cose di petto. Non indugia nell’ipocrisia delle buone maniere e delle convenzioni sociali, che impongono di rassegnarsi alla fragilità della vita e a ciò che i consolatori maldestri chiamano «volere di Dio». Non accetta di mettere tra parentesi la sua rabbia, il suo dolore, la sua delusione. Con tutta sé stessa va incontro a Gesù e gli sputa addosso tutto in una frase: «Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Quante volte si pensa che per incontrare il Signore occorra presentarsi «col vestito bello», fare il maquillage alla propria coscienza, mettere tra parentesi ciò che si sente. Marta no; ha piena fiducia in Gesù. Prima ancora che Gesù le chieda di esprimere a parole la sua fede in lui, Marta l’ha già espressa andandogli incontro così.
Laura Invernizzi
Docente di Teologia