Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Matteo (Mt 9,18-26)
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Mi immagino di essere lì, nella gran confusione: gente che Lo segue perché ha “visto” qualcosa, gente che lo segue perché vuole coglierlo in fallo e l’immancabile folla di curiosi e di perdigiorno (Signore, tienimi una mano sulla testa perché non sia anch’io una dei tanti che ingrossa le fila della terza categoria).
La prosa di Matteo è scarna, ma quello che racconta è davvero sconcertante. «Uno dei capi» (quindi, immagino, una persona colta, capace di stare al mondo, abituata ad essere rispettata) annuncia la morte di sua figlia e assurdamente chiede l’impossibile: «Imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà» (Mt 9,18).
Una poveretta, dodici anni di malattia che hanno certamente scavato ferite profonde nel suo corpo, nella sua mente e nella sua dignità. Neanche parla, la poveretta: per qualche ragione ella “sa” (da dove le è venuta tale sapienza?) che sarebbe bastato toccare il lembo del mantello di Gesù per essere «salvata» (Mt 9,21-22) (non solo guarita nel corpo, dunque; ma rinnovata in tutto il suo essere).
In mezzo alla folla, una donna è nata a vita nuova. Tra la derisione della folla e dei flautisti, una fanciulla è ridestata dalla morte.
Sconcertante; ma perfino io “so” che è vero. Bisogna che la notizia si diffonda…
Simona Beretta, docente di Politica Economica, Facoltà di Scienze Politiche e Sociali