Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Luca (Lc 1,39-56)
Ascolta "L’urgenza di un abbraccio" su Spreaker.
Maria corre veloce, su per la montagna. Le avranno detto che non era il caso. Maria però è impaziente, non si ferma a pensare: le parole dell’angelo si sono impresse nel suo ventre e la fanno tremare.
Maria corre veloce, su per la montagna. Sa bene cosa vuole: un abbraccio (aspasmós [Lc 1,41]), un posto dove sentirsi a casa e smettere, anche solo un attimo, di tremare. Sarà per questo che l’immaginario della Visitazione ci racconta, perlopiù, l’incontro tra Elisabetta, inspiegabilmente incinta pure lei, e la frettolosa cugina. Bellissima la versione video dell’opera rinascimentale di Pontorno, realizzata da Bill Viola: 45 secondi in slow motion, dieci minuti per meditare, un fotogramma alla volta, la visceralità di un contatto. Alla fine, ti viene in mente che la potenza del Magnificat, questa specie di “marsigliese” cristiana (Moltmnann), non avrebbe senso al di fuori di quel rendez-vous tra gestanti: solo perché accolta, Maria avrà il tempo per raccontare cosa le capita.
Nei giorni oscuri della pandemia, abbiamo subito l’imbarazzo della separazione. E se diventasse un’abitudine? Fortuna che Maria, cittadina povera tra i poveri (Lutero), corre ancora veloce e accorcia le distanze. A noi la scelta, rischiosa, di abbracciarla.
Paolo Gomarasca
Docente di Etica della Cura
Facoltà di Scienze Politiche e Sociali