Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
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«Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va' a casa tua» (Mt 9,6): questo brano, in cui la paralisi è associata al peccato e la guarigione al perdono e alla remissione del peccato, mi ha fatto sempre pensare che noi spesso intendiamo il perdono come un colpo di spugna, cioè un perdere la memoria del male e del peccato. Il perdono, sembra suggerire il brano, non è dimenticare; il perdono è ricordare per apprendere e quindi per poter cambiare. È soltanto ricordando, senza rancore e vendetta, ma appunto nel perdono, che possiamo cambiare. Questo credo sia il senso del «prendi il tuo letto e va' a casa tua».
Il Vangelo diventa una lampada non solo per la nostra vita spirituale, ma anche per la nostra funzione educativa. Questo passaggio è importante per chi come noi ha un compito educativo: le occasioni per riflettere sugli errori sono alla base dei processi di apprendimento nella vita e nella formazione. Gli errori non vanno temuti, ma usati come occasione di miglioramento. Questo «prendi il tuo letto» ci insegna a non aver paura di cadere, perché proprio il ricordo di essere stati sul letto è l’occasione per poter, con coraggio, cambiare.
Elena Beccalli, docente di Economia Degli Intermediari Finanziari, Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie ed Assicurative