Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Matteo (Mt 14,22-36)
Ascolta "Perché dubiti?" su Spreaker.
Pietro è all’apparenza eroico: all’invito di Gesù a non avere paura risponde alzando la posta, non teme le onde che agitano la barca, affronta direttamente le acque. Gli esiti sono drammatici, alla fine sarà «uomo di poca fede». Non si è spaventato solo per l’aumentare del vento, la paura e il dubbio lo hanno segnato dall’inizio: non si fida della potenza di Gesù che cammina sulle acque, lo mette alla prova chiedendogli di trasferire a lui quella forza, ancora crede che per stare vicini al Signore senza esserne annientati sia necessario farsi superuomini.
Fallisce, insieme a lui va a fondo un’idea di Dio. In un momento, in un incrocio di mani, la situazione è rovesciata.
Pietro non chiede più potenza, implora solo salvezza; l’apostolo non raggiunge Gesù, ma Gesù, con lui, entra nella barca. Lo spazio di un attimo e Pietro torna al suo posto, senza essere sminuito, ma perché Gesù per primo si fida di lui, gli dona la possibilità di essere, semplicemente, umano.
Il ruolo di Pietro è capovolto nel riconoscimento del bisogno, le mani che si incrociano ribaltano spazi e pensieri, portando la mente a un’altra croce, quando ancora sarà questione di umanità, di tradimento, di Dio manifestato senza potenza.
Francesca Peruzzotti
Docente di teologia