Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Luca (Lc 15,1-3.11-32)
Legami vitali, smarriti-rinvenuti. Gioia-tensioni. Tempo perso-ritrovato. Sogni (cullati, infranti)-realtà da affrontare. Precomprensioni-incomprensioni. Aspettative-disillusioni. Quotidiano già dato-da (ri)costruire. Il Vangelo odierno narra una storia affine a quella di ciascuno di noi. Racconto banale? Scontato?
Eppure: succede “qualcosa” a uno dei protagonisti, che, però, coinvolge tutti. Nessuno, e nulla, è mai totalmente slegato dal suo contesto esistenziale.
Succede “qualcosa” che spezza ritmi, abitudini, pregiudizi. Che costringe a fermarsi, riflettere, rimettersi in discussione. Che sprona, tutti, nessuno escluso, a mostrare fragilità e punti di forza, ribaltando proprio ciò che si considera debolezza e forza. E a convertirsi, quindi. “Qualcosa” che obbliga a fare verità su di sé, sulle relazioni. Quelle più intime.
“Qualcosa”, in definitiva, che permette “di tornare in vita”, di “essere ritrovati”, di vivere le relazioni in pienezza e verità. Malgrado (grazie a?) fatica e dolore. “Qualcosa” che permette di risorgere.
“Qualcosa” può irrompere nelle nostre vite, inchiodandoci a non fuggire la realtà, a immergerci – anima e corpo – nella piena esistenza. Con sé stessi, con gli altri. Con Dio. “Qualcosa” cui possiamo affidarci con un sorriso di abbandono attivo e di speranza responsabile, per essere ritrovati (vv. 24.32).
Gaia De Vecchi, docente di teologia